Cureglia è un villaggio piacevole posto tra le colline che cingono a nord/nord-ovest la Città di Lugano. Se un tempo si distingueva dalla città per il suo carattere rurale, oggi è parte del più ampio agglomerato periurbano luganese, dilatatosi sino a formare un tutt'uno omogeneo. 

Cureglia conserva ciononostante intatte le sue peculiarità di comunità viva, vitale e omogenea, costituita da un nucleo di cittadini autoctoni e da una fascia di cittadinanza insediatasi con l'avvento del processo di espansione tipico dell'ultimo trentennio, popolazione ben integratasi nel contesto sociale e culturale del Comune.

 

Dalle sue lontane probabili origini longobarde a tutt'oggi la comunità di Cureglia vanta un percorso storico e sociale di tutto rispetto. Da terra appartenente ai Monasteri di Sant’Ambrogio in Milano e di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia ai Duchi di Milano, da Baliaggio dei Cantoni Svizzeri a terra libera della Repubblica e Cantone del Ticino dal primo ottocento in poi. In questa lunga sequela di secoli seppe esprimersi e distinguersi attraverso l'opera di numerosi artigiani, artisti, uomini di lettere: i pittori Tarilli con Giovanni e Giovanbattista tra il '500 ed il '600; gli stuccatori, pittori ed architetti Caresana, con Giandomenico e Giuseppe attivi tra il '500, il '600 ed il '700 in patria ed in Italia; i Solari, con Rocco, Antonio e Bonaventura, architetti operanti in Polonia tra il '600 ed il '700; i Brilli, ingegneri civili e militari, architetti, stuccatori e doratori noti per le loro opere in Russia, Lettonia ed in Spagna tra il '600 ed il '700.
Più recentemente, i Fontana, con Domenico (omonimo del più celebre artista attivo a Roma) ed Ernesto, l'uno architetto e l'altro pittore operanti tra l'800 ed il '900; senza dimenticare il prete Domenico Tarilli da Cureglia, parroco di Comano, intellettuale di vasta fama, autore delle note "Cronache Tarilliane" date alle stampe nel 1993 a cura della Tipografia di Armando Dadò dai Comuni di Cureglia e Comano sotto il titolo di "Notizie dal Cinquecento".
Pure meritevole d'essere ricordata l'opera di Mario ed Irma Bernasconi nata Pannes, scultore il primo e pittrice e scultrice la consorte, attivi a Cureglia nella seconda metà del secolo scorso.

 

L’incremento della popolazione e l'espansione urbanistica del Comune in questo ultimo trentennio hanno determinato il recupero della pressoché totalità delle costruzioni rurali, oggi riconvertite in confortevoli residenze primarie e l'estendersi della zona edificabile oltre la fascia perimetrica dell'antico nucleo, con la formazione di nuovi quartieri costituiti di moderne case d'abitazione. Si è vieppiù formato un nuovo tessuto residenziale moderno che conta attualmente quasi 1’400 abitanti. L'edilizia abitativa dell'ultimo trentennio, in generale di buona qualità, si distingue anche per parecchi spunti di particolare interesse architettonico, propiziati dalla presenza di architetti locali cresciuti culturalmente in quella "scuola d'architettura ticinese" che tanto si è fatta e si sta facendo onore anche oltre i confini nazionali.

 

Tra gli edifici più rappresentativi ricordiamo la Chiesa parrocchiale di San Cristoforo ('500/'600), Casa dei Tarilli ('500 con affreschi), Casa dei Caresana ('500), Casa dei Brilli ('500), Casa dei Saroli ('800) e Casa Rusca, palazzo gentilizio neoclassico del primo ottocento dal 1986 sede del Municipio e dell’amministrazione comunale, con il suo giardino strutturato all'italiana che si estende per un ettaro sul fronte sud della villa. Il palazzo comunale è stato sottoposto a varie fasi di restauro conservativo.

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